24 maggio 2012
Sono stati due giorni faticosi. Ad Arusha, alla ricerca di un gruppo a cui aggiungermi per il safari. Non lo volevo neanche fare il safari, ma tutti quelli con cui ho parlato sono stati entusiasti, così vado a vedere anch’io. In teoria ho trovato un operatore che mi fa partire domani. Finché non vedo e non torno sana e salva non son sicura, perché un sacco di compagnie fregano i turisti. Vedremo. Comunque questa ricerca è super stressante perché per strada è pieno di gente che ti approccia per portarti alla “loro” agenzia dove hanno un gruppo che parte il giorno dopo, che poi si dimostra non essere vero. E questi prendono una commissione per ogni cliente che riescono a procurare. Io ho dato un anticipo a un’agenzia che si chiama Uhurutreks, e ho parlato con un certo Jasper S. Mtei, così se non mi sentite più sapete dove cercarmi.
Due giorni che sono qui e penso di non aver camminato neanche un chilometro da sola. Probabilmente ora che ho prenotato (e lo sapranno tutti ormai in Arusha che l’Italiana che cerca un safari di 4 giorni ha finalmente prenotato) sarò più tranquilla a girare. Quindi per 5 giorni non avrò internet, sarò tra i leoni e gli elefanti. 5 giorni perché è quello che mi hanno offerto. E’ bassa stagione ora, ed è difficile trovare gente con cui andare, quindi mi son dovuta adattare. Spero di non annoiarmi o stancarmi. C’era una coppia nel mio stesso albergo che non sapeva se andare in gruppo o da soli, e quando li ho visti verso mezzogiorno sembravano più disperati di me. Come in attesa di qualcuno che li andasse a prendere per portarli al Serengeti. Si erano rifugiati al Africafé per qualche ora, per stare al riparo dai pazzi di fuori. All’Africafé ci sono stata pure io ieri. Buonissimo il caffè, macinato fresco, aroma intenso. Sapeva di Africa.
Oggi pomeriggio il mio amico Ebo mi ha portato a giocare a fresbee. Era la prima volta che assistevo a una partita di ULTIMATE FRESBEE. Fico! Molto più divertente che passarsi il fresbee in cerchio. Quando torno ci voglio giocare se qualcuno ha voglia. Il bello della partita è che per la prima volta da quando sono in Tanzania ho visto bianchi e neri insieme non per uno scambio di servizi e soldi, ma per una passione che hanno in comune. E poi nel solito ristorantino locale, dove ero l’unica bianca, ho mangiato riso con pollo ai ferri.
Il barista dell’hotel in questo momento sta ballando Bob Marley. E siccome gli ho detto che la canzone mi piaceva, l’ha rimessa su. Ieri sera avremo ascoltato la stessa canzone almeno 15 volte. Tornando alla mia cena, io ho preso riso bianco con la zuppina da buttarci sopra, mezzo polletto ai ferri e un po’ di verdure cotte. Il mio amico si è mangiato gli spiedini di carne e banane ai ferri (pociate nel “pili pili”, peperoncino). Non tanto buone le banane, dure e insapori, son contenta di averle assaggiate da lui. Vabbè. Ci sentiamo tra 5 giorni. Ciao!!