Il fascino di Cuba
Nel dicembre 2015 sono stata a Cuba, una destinazione particolare da visitare, piena di sorprese, belle e brutte, e di delusioni, ma sicuramente è un posto come pochi altri ed incredibilmente fotogenico.
Da qualche anno sono tornati i collegamenti diretti tra Stati Uniti e La Havana. Gli americani ora possono ottenere visti individuali per visitare Cuba (mentre prima potevano farlo solo con i viaggi organizzati). Questo sicuramente aumenterà il flusso di visitatori dall’America e inevitabilmente porterà dei cambiamenti, essendo l’isola così vicino agli States.
Quando ho visitato Cuba nel dicembre del 2015 sembrava tutto un po’ finto, era come ci fossero due livelli: quello dove vivono i cubani e quello dei turisti; questi due livelli sono separati e raramente si sovrappongono. I cubani hanno i loro ristoranti e café, i loro taxi e autobus, perfino i loro hotel e spesso (come nel caso delle Casas Particular) i turisti non li possono utilizzare. Ma parlerò di questo più in dettaglio in un altro post.
Mentre giravo per Cuba ero turbata da un sentimento di disappunto (perché più di una volta mi hanno fregata) e di falsità . Le belle aree di La Havana con le caffetterie pittoresche e gli edifici bellissimi, ben ristrutturati per i turisti, contrastano con il resto della città che sta cadendo a pezzi (ne parlo nell’articolo su La Havana).
Ora però ricordo con piacere la bellezza che ho incontrato. La sera, una passeggiata sul Malecon di La Havana ripaga da sola il costo del viaggio: la vista del sole che tramonta dietro il profilo dei vecchi palazzi affacciati sul mare è mozzafiato; cubani e turisti si incontrano qui per chiacchierare e flirtare, e tra un bacio e l’altro schivano le grosse onde che invadono il marciapiede; nel frattempo le vecchie auto americane corrono sul viale che costeggia il mare. E’ tutto un insieme da cartolina la cui immagine mi accompagnerà a lungo.
Certamente anche il resto di Cuba ha dei posti spettacolari. Ricordo in particolare la vegetazione lussureggiante di Vinales e gli aratri trainati da buoi che mi fanno immaginare come doveva essere l’agricoltura in Italia ai tempi dei miei nonni. La bambina che danza in un giardino a Trinidad, incurante degli spettatori che si sono radunati attorno a lei. L’atmosfera rilassata della vita da pescatori di Baracoa. Il caloroso benvenuto dei nostri ospiti italo-cubani a Cienfuegos. Il fascino e i colori di Sancti Spiritu, come Trinidad, ma molto più autentica. I giovani cubani che lavorano nei resort di Guardalavaca, e in spiaggia si rilassano e ballano prima dell’inizio del turno. I cubani che chattano con i parenti all’estero nei pochi posti dove c’è il wifi.
Non so come questa apertura influenzerà la sensazione di trovarsi in un altro mondo che si prova viaggiando su quest’isola. Spero che Cuba non cambi troppo, o rischia di perdere tutto il suo fascino.