da | Giu 24, 2020 | Repubblica Dominicana
7 Aprile 2014
18h50
Io non me ne vado più da qua. Siamo sul terrazzo a leggere, mentre il sole va a dormire in fondo al mare.
Oggi siamo stati alla Playa Grande, una decina di chilometri a nord. E’ molto facile arrivarci in gua-gua da Rio San Juan.
Molto bella; le dune formate dal vento davano l’impressione di stare nel deserto. E c’erano delle onde alte e forti che ti portavano via costume ed orecchini. Poca gente del posto in spiaggia. E’ una cosa un po’ di lusso, con un servizio lettini e ombrelloni, una piscinetta appena dietro alla spiaggia, circondata da gazebo dove chi ha soldi può andare a cambiarsi o rilassarsi all’ombra.
Una spiaggia bellissima, ma troppo d’elite forse per noi. Ci sono dei chioschetti dove prendere da mangiare e bere, ma con prezzi alti rispetto alla Repubblica Dominicana.
Playa Grande a Rio San Juan
Alla fine della nostra giornata in spiaggia si è avvicinato un cane che voleva un po’ di coccole. Non ce la faccio più a vedere questi randagi dagli occhi dolcissimi e tristi perché subiscono mille cattiverie dall’uomo e dai loro simili. Che ti guardano con tenerezza e vogliono solo un po’ di affetto. Non sono trattati molto bene i cani qui.
Il nostro amico in Playa Grande, Rio San Juan
da | Giu 24, 2020 | Repubblica Dominicana
5 aprile 2014
Mattina. Sono le 10 circa. Piove ed io ho un po’ di caccarella. Dev’essere stato il lambi di ieri. Piove tanto e quindi siamo in camera. Siamo andati alla ricerca di un posticino dove fare colazione, e dopo aver scartato l’opzione fagioli e zuppa, ci siamo rivolti verso un pain au chocolat al localino francese. C’erano anche tre vecchietti italiani trapiantati qui che parlavano di affari. Me li immagino andare ogni mattina in quel baretto a fare colazione, l’unico posto a Rio San Juan dove si può fare una colazione all’occidentale, con un cappuccino e una briosche.
6 Aprile 8h47
Ho un leggero mal di testa e per fortuna è passato il mal di pancia! Siamo a La Estrella a fare colazione con Pain au chocolat e caffè. All’angolo dall’altra parte della strada c’è un negozio bello grande di souvenir. Non capisco molto cosa ci faccia qui, visto che i turisti sono pochissimi. Oggi fa caldo. O perlomeno, io ho già sudato un po’. Ieri alla fine ha smesso di piovere e siamo stati in spiaggia un bel po’ di ore, all’ombra però; per fortuna è spesso nuvoloso, sennò non si resisterebbe.
La proprietaria del Bahia Blanca è proprio strana. Stamattina ha risposto un paio di volte, a un signore che voleva parlarle, “Guarda che prende lei (indicando una ragazza) gli ordini per la colazione”. Il tipo voleva solo informarla che non possono lavorare al cantiere che c’è di fronte all’hotel anche di domenica. Stamattina probabilmente lui è stato svegliato dal martello pneumatico che funziona ininterrottamente dalle 8 del mattino alle 5. Lui è ingegnere e queste cose le sa, cercava di dirle. Lei ha diritto a chiedere che stiano fermi almeno un giorno a settimana. Che chiami l’Ajuntamiento (il Comune) ed eventualmente anche La Capital (così chiamano Santo Domingo). Ecco, non lo sapevo nemmeno io. Ho sempre visto che lavorano anche di domenica ai cantieri. Però se ci sono case attorno non dovrebbero.
Ieri sera siamo tornati a cenare al ristorantino dove preparano zampe di gallina, fegato, cuore, “regueste” (? in italiano?), sempre con yuca. Non siamo riusciti a trovare il riso per me, ho mangiato lo stesso ma poi mi è venuto ancor più mal di pancia.
Sono passati due gua-gua pieni di ragazzi. Andranno mica tutti alla spiaggia? Forse alla Laguna. Un tempo la laguna era l’attrazione principale di Rio San Juan; ora ha perso fama, ma ancora ci viene qualcuno ogni tanto.
Noi invece oggi andiamo in una spiaggetta diversa.
20h40 Siamo in un ristorante ad aspettare la cena. Già da più di mezz’ora. Io ho fame. Molta ora.
Quindi oggi siamo stati alla Spiaggia del Caleton, una spiaggetta famosa un paio di chilometri a nord di Rio San Juan. Era troppo piena di gente però (durante i week end i dominicani si precipitano in spiaggia) e siamo tornati indietro dopo pochi minuti attraverso la stessa strada polverosa. Quando siamo arrivati qui, alla spiaggetta vicino all’hotel che mi piace tanto perché ha delle piante che fanno ombra e c’è un baretto che fa anche da mangiare ma soprattutto dà della bella musica, c’era poca gente. Dopo un paio d’ore era pieno anche qui. E gente in strada che beveva. Hanno messo su un banchetto extra per l’occasione. E mega casse.
La musica disco è partita anche vicino a noi verso le 5, con un vero e proprio dj. Sembrava di essere ad una nera Capannina Beach. Ecco, se ci trasferissimo a vivere qui avremmo festa assicurata sotto casa tutte le domeniche. Dei ragazzi si divertivano a giocare con un cane, uno dei soliti randagi: i ragazzi correvano, il cane li inseguiva, e quando li stava per prendere loro si buttavano in mare; allora il cane cominciava a rincorrere qualcun altro e quest’altro come gli altri si buttava in acqua quando il cane si avvicinava. Non so quante corse abbia fatto avanti e indietro per sta spiaggia lunga circa 200 metri, sto povero cane. Stasera primo tramonto senza nuvole. E via con le pose plastiche.
da | Giu 23, 2020 | Repubblica Dominicana
9.30 circa del 3 Aprile 2014
Anche stamattina ci siamo svegliati alle 7.30, ma siamo rimasti a letto a giocare… a Sudoku! Altra buonissima colazione. Starei qui solo per tornarci ogni mattina, fino al 21 del mese. Luca invece oggi si è preso due cornetti al supermercato qui di fronte.
Ieri sera per cena abbiamo comprato mezzo pollo per strada. 250 RDS. Secondo me non ne è valsa la pena: il pollo era buono, ma la juta no. La juta della signora qui della colazione invece è buonissima, morbida, condita con un po’ d’olio e la cipollina dolce. Speciale. Domani mi faccio fare la porzione da 100 RDS, con in più il formaggio! Ma si chiama juCa o juTa?
8.24 del 4 Aprile
Ultima colazione a Cabarete. Non è ancora pronta stamattina. Anche stavolta mi dispiace partire, nonostante all’inizio sembrassero troppe tre notti. Mi piaceva la routine: colazione buona e sostanziosa, passeggiata in mare, un po’ di lavoro e facebook, un po’ di spiaggia, cenetta, internet di nuovo, magari in piscina. Intanto Luca ha preso due paste giganti al super. Qui abbiamo trovato le paste più buone finora. Oggi c’è anche il sole, avremmo potuto abbronzarci, peccato doppio dover partire.
Da quando siamo in viaggio ogni mattina veniamo svegliati da qualcosa: cani che litigano, galli, il raglio di un asino, e … zanzare. Nelle ultime due notti. Fastidio. Zanzare che ti ronzano nelle orecchie e ti pungono 5 volte nella culatta. Alla faccia dell’Autan o di quell’altro coso ancora più forte che ormai è finito. Ieri ho comprato un braccialetto bellissimo in un negozietto che vende mille pietrine e spaghetti.
Mentre eravamo qua ad aspettare la colazione son passati i fornitori della caffetteria: un vecchietto con un sacco di arance che però erano troppo care o troppo piccole, un pick-up colmo di banane, di cui un casco è finito appeso all’entrata della caffetteria, un altro pick-up con arance, meloni, mango, non serve niente grazie.
La colazione da 100 con il formaggio fuso è ancora più incredibile dell’altra. Sto scoppiando dalla gioia.
12h16 BAHIA BLANCA HOTEL, Rio San Juan
Mamma mia che meraviglia sto posto. La nostra camera è tre piani sopra il mare, ci potremmo tuffare dal terrazzo. Ci saranno solo le onde a svegliarci domani mattina.
Il Bahia Blanca Hotel a Rio San Juan
L’hotel è proprietà di una vecchietta del Quebec, il Canada Francese. L’arredamento è vecchio quanto lei, ma a me piacciono le sedie ed i tavolini bianchi, il divano verde macchiato, il copriletto a fiori e le tende di plastica azzurrine. Dalle due finestre vedo il mare, una porta si apre su un bel terrazzo con sdraio, tavoli e sedie, l’altra porta si apre direttamente sul mare (solo che appunto siamo un po’ altini). Ci ha fatto pagare solo una notte perché dice che la gente si stanca perché Rio San Juan è troppo tranquillo e chiedono indietro i soldi che hanno anticipato. Mah. Intanto andiamo a fare il bagno. Vedo il mare mentre sono seduta sul water.
18.49 Io adoro questo posto. Magari non c’è molto da fare, ma in questo momento sono sul terrazzo davanti alla mia camera, con il sole che sta tramontando oltre il mare, che leggo e che scrivo, con solo il rumore delle onde e qualche musica lontana. Che altro mi può servire?