Golden Rock
Visita a Mt. Kyaiktiyo, conosciuto come Golden Rock, in Myanmar
La prima fermata dopo Yangon del nostro viaggio zaino in spalla per il Myanmar è stato il Golden Rock, al secolo Mt. Kyaiktiyo.
Il Golden Rock è una roccia dorata in bilico su un monte, una delle immagini più conosciute del Myanmar, dopo Bagan. E’ un importante sito religioso per i buddisti del Myanmar.
Ci siamo arrivati con un autobus da Yangon fino a Kinpun, che è il paesetto alla base del monte. Abbiamo dormito lì e il giorno successivo abbiamo preso uno dei tanti camioncini che fanno i 10 chilometri di curve per salire il monte. Un camioncino aperto con delle panchine in legno. Non comodissimo, ma il viaggio non dura molto, neanche un’ora.
I camioncini arrivano quasi all’entrata del tempio, restano solo un paio di chilometri da fare a piedi prima di arrivare alla roccia. Ciò nonostante, se non si vuole o non si riesce camminare, si possono percorrere questi pochi chilometri su dei portantini o dentro a delle ceste trasportati sulle spalle di giovani forti.
Fare a piedi questi pochi chilometri per noi è stato piacevole perché si incontrano venditori di souvenir, di barbecue, di oggetti religiosi.
Perché andare al Golden Rock
Alcuni altri viaggiatori con cui ho parlato mi hanno detto che non avevano nessuna intenzione di visitare il Golden Rock, perché è troppo turistico. Ed è vero. E’ uno dei principali siti di pellegrinaggio buddista del Myanmar e ogni giorno ci va tantissima gente. Ma è proprio questo il suo fascino. I fedeli passano ore in questo luogo di culto (che è molto grande e consiste di diversi tempietti e piazze), passano la giornata intera seduti per terra a parlare, mangiare, pregare. Sembra quasi un picnic di famiglia. In Italia sono pochi quelli che ancora farebbero questa fatica per pregare. Quindi sono molto contenta di esserci andata. Non solo perché ho una foto molto cliché della grande roccia dorata, ma perché ho preso parte ad un momento importante della comunità buddista del Myanmar.
Ci sono degli hotel sul monte, e sarebbe stato bello fermarsi e magari fotografare la roccia la mattina all’alba, ma sono tutti molto più cari rispetto la media del Myanmar, e ho deciso che non ne valeva la pena. Così siamo tornati con uno degli ultimi camioncini che fanno ritorno a Kinpun, prima delle 6.
Mentre noi ce ne andavamo c’erano persone che arrivavano per passare la notte lì, sdraiati sul pavimento, al freddo e alla nebbia. E se capita anche sotto la pioggia. Niente tende, nessun tetto sopra la testa, solo una copertina a ripararli un po’.