Georgia Diary
Diario
georgia
A zonzo in Georgia
il viaggio
Io e Luca siamo stati in Georgia nel giugno del 2017.
Mi ha instillato la voglia di visitare Georgia e Armenia il gestore di un ostello a Gjrokaster, in Albania, un ragazzo olandese. Mi ha detto che sono i due paesi che più gli sono piaciuti tra tutti quelli visitati (e lui ha girato parecchio), ma ha deciso di aprire un ostello in Albania perché ci vede più potenzialità (e mi sa che l’ha proprio indovinato, visto come sta aumentando il turismo in Albania).
Quindi, un anno dopo essere stata in Albania eccomi in Georgia.
La guesthouse!
Alcune foto della nostra guesthouse, Skadaveli, che dal fuori sembra stia per cadere, invece dentro è tutta rinnovata. Nel centro storico di Tbilisi. Talmente accogliente che sogno di tornare a Tbilisi per stare là un mese.
Colazione non inclusa, ma c’è una botteghetta poco distante che vende pane fresco, e poi uova, pomodoro e formaggio. Boh, io adoro.
C’è un mercatino dell’antiquariato con molti cimeli russi e ortodossi che mi è piaciuto molto. Un po’ un museo all’aperto.
Per un paio di giorni abbiamo camminato in giro per la città vecchia, mercatini, castello, i bagni turchi…
Davit Gareja
Il trasporto pubblico è ben sviluppato in Georgia, e andare da un paese all’altro è abbastanza facile. Ma non per Davit Gareja, un monastero in una zona semi-desertica a circa due ore Tbilisi, ai confini con l’Azerbaijan.
Abbiamo preso un minibus turistico che in poco più di due ore ci ha portato là . Il bus parte ogni giorno alle 11, e si arriva che fa un caldo pazzesco.
Visita del monastero e giretto di un paio d’ore dietro il monte dove ci sono le cave con affreschi che formano un altro monastero.
Tutto molto interessante. Bel panorama.
Oasi Club
Al ritorno ci siamo fermati in un ostello-campeggio per merenda/pranzo/caffè. Un posto pazzesco, fuori dal mondo, con maialini al pascolo, cavalli, amache, buon cibo, tanti libri. Un posto da tornarci e restarci qualche giorno, anche se dormire e mangiare sempre lì costa un po’ di più di quel che spenderei in città .
Una mattina sul prestino siamo partiti per l’Armenia, di cui parlerò in un’altra pagina…
Qui sotto continua il viaggio in Georgia.
Akhaltsikhe & Vardzia
Siamo tornati a Tbilisi su un minibus dall’Armenia. Dopo una breve attesa siamo saliti su un altro bus per Akhaltsikhe. Lungo il tragitto siamo passati per Borjomi, un posticino tranquillo di villeggiatura con acque termali, circondato dalla natura. Con più tempo sarebbe stato bello fermarsi un po’ anche là . Viaggiando così zaino in spalla è piacevole ogni tanto fermarsi a riposare in qualche posto tranquillo.
Ad Akhaltsikhe c’è un castello che è stato ricostruito, molto carino ma sembra finto, ma in realtà il paese è famoso perché è il punto di partenza per visitare Vardzia, un villaggio fatto di grotte. Nata come un monastero, Vardzia si è sviluppata in una piccola città che ospitava fino a 2000 monaci. Un posto molto particolare, Patrimonio Unesco.
Peccato che con i mezzi pubblici gli orari siano limitati, avrei voluto essere lì per il tramonto, ma non volevo pagare un taxi per fare i 60 km di ritorno verso Akhaltsikhe.
La città di Akhaltsikhe
Molto carina e piacevole. Guesthouse nuova di zecca, super pulita e molto accogliente.
In generale devo dire che le guesthouse sono molto belle in Georgia.
Il Nord
Dopo Vardzia e Akhaltsikhe siamo ripartiti per il nord.
Non abbiamo prenotato nessun posto dove dormire perché non sapevamo bene dove saremmo arrivati.
Il primo minibus ci ha portati a Kutaisi. Volevo quasi fermarmi qui per visitare, ma faceva caldissimo e mi si è presentata come una città gigante, dove sarebbe stato difficile trovare da dormire.
Allora abbiamo preso subito un altro bus verso Zugdidi. C’era anche l’opzione Batumi, una località turistica sul Mar Nero, ma per questo viaggio abbiamo saltato. Abbiamo preferito concentrarci su altre zone della Georgia.
Mi è apparso un paese un po’ anonimo questo Zugdidi. L’aspetto interessante è che è l’ultimo posto prima del confine con l’Abkhazia, e ha raccolto molti rifugiati da quest’area del mondo negli ultimi decenni.
Bello il museo/palazzo con il suo parco.
Per molti è il punto di partenza per Mestia e i monti dello Svaneti.
Metto solo una piccola anteprima di Svaneti qui, perché voglio dedicarci un post intero. E’ stata l’esperienza più bella di tutto il viaggio.
Mestia, Ushguli e Svaneti
Svanezia (Svaneti) fa parte della catena del Caucaso ed è la regione abitata più alta d’Europa.
Da Mestia siamo partiti per tre giorni di trekking fino a Ushguli, tre giorni immersi nella natura, tra prati fioriti, ghiacciai e antichi villaggi con le tradizionali torri medievali.
E’ stato un po’ triste lasciare il paradiso che è lo Svaneti (o la Svanezia), ma il viaggio doveva continuare.
C’era un minivan diretto per Tbilisi da Mestia, ne abbiamo approfittato. E’ stato un viaggio lunghetto, siamo arrivati a Tbilisi verso le 7 di sera.
Lo Skadaveli non aveva stanze libere, così abbiamo deciso di prendere una stanza nella città nuova di Tbilisi questa volta.
Molto carino anche lì.
Kazbegi
Il giorno dopo siamo partiti presto per Kazbegi, circa tre ore di marhrutky.
E’ una località di montagna (a pochi chilometri dalla Russia), famosa per la chiesa su una cima che guarda la città .
La chiesa Tsminda Sameba (tutti facili i nomi in Georgia) è facilmente raggiungibile tramite un sentiero ripido ma breve.
Anche qui purtroppo non potevamo fermarci a lungo, ci sarebbero stati dei bei percorsi da fare a piedi.
Ma il giorno dopo siamo ripartiti.
Marshrutky per Tbilisi (praticamente bisogna sempre passare per la capitale per spostarsi in Georgia) e poi un altro per Sighnaghi.
Sulla via per Telavi
Da Sighnaghi abbiamo accettato un tour organizzato dalla guesthouse verso Telavi. Così lungo la strada ci siamo fermati a vedere un monastero, un’azienda vinicola un po’ museo, dove ci sono gli otri tradizionali per la produzione del vino, e la casa-museo del principe Alexander Chavchavadze.
Telavi
Telavi per noi è stata una cittadina forse troppo moderna, con qualche sparuto squarcio caratteristico, ma molto ospitale.
Prima abbiamo incontrato un tizio su una panchina che ci ha invitati a bere a casa sua e a mangiare degli stuzzichini (probabilmente non ho un gran ricordo di Telavi perché abbiamo passato tutto il pomeriggio dal nostro nuovo amico, non abbiamo visitato molto).
Poi a cena abbiamo accettato di mangiare presso la guesthouse. Mamma mia quanta roba!!!! E tutto super buonissimo. Un’altra conferma della qualità della cucina georgiana.
Ultimi giorni a Tbilisi
Eccoci alla fine. Ultimi giorni a Tbilisi prima di tornare in Italia.
Abbiamo fatto altri giretti per la città vecchia, sempre affascinante, siamo tornati anche nella zona nuova a fare un po’ di foto la sera, e un po’ a malincuore siamo tornati a casa.
Tbilisi Old Town
Tbilisi by night
GEORGIA SUL TAVOLO
Piccolo recap dei deliziosi piatti Georgiani.