Andare o restare?

9 Marzo 2014

Sono in garage dai miei che saluto i gatti. Mi spiace che per alcune settimane dormiranno da soli. Però di giorno si divertiranno un sacco. Si faranno delle gran piste per il giardino.

Sono agitata e in questo momento non ho proprio voglia di partire. Che male c’è nello stare a casa e viaggiare con l’aiuto di un buon libro? Mi era successo anche con la Tanzania. Poco prima della partenza mi era passata tutta la voglia. Quella era la mia prima volta in Africa e un po’ avevo paura perché non sapevo cosa avrei trovato. Questa volta mi spaventa che la Repubblica Dominicana venga definita “non pronta” ad accogliere viaggiatori indipendenti, che in alcuni forum si legga che si deve stare attenti, che cercano di fregarti da tutte le parti, che è un casino girare, ecc. Tra l’altro il fatto che non sia facile da visitare è uno dei fattori che mi hanno convinta ad andarci! L’avventura e l’incognito mi attraggono e allo stesso tempo mi spaventano. Del resto, se non fossi un po’ elettrizzata al momento di partire, non ci sarebbe neanche gusto.

Vabbè, ormai mi tocca andare.

packing and Cindy wants to come too
preparazione bagagli
AGITAZIONE!!

AGITAZIONE!!

5 marzo 2014

Comprato il volo, si parte fra 4 giorni!! Destinazione SDQ, Repubblica Dominicana e Haiti! Sono agitata perché:

1. Devo spostare vari appuntamenti che avevo preso.

2. Ci aspetta un viaggio super-impegnativo: 30 ore circa, da Malpensa a Santo Domingo, con due notti in aeroporto: la prima a Milano, perché il volo è alle 9 del mattino, la seconda a New York, che speriamo di riuscire a visitare anche, visto che arriviamo nel primo pomeriggio e ripartiamo la mattina dopo.

3. Stiamo via 6 settimane: non sarà troppo tempo e troppo costoso? E mi mancheranno i gatti. Cindy, con i suoi occhioni dolci; Cagliostro col bellissimo pelo lucido.

4. Abbiamo pochissimi giorni per organizzarci: assicurazione di viaggio, pernottamento a Santo Domingo, vaccinazioni (per fortuna Luca ha già l’appuntamento per domani mattina), autorizzazione ESTA per entrare negli Stati Uniti, studiare un pochetto area ed itinerari, preparare i bagagli facendo attenzione a non dimenticare niente…

Sulla prima pagina delle mie agendine scrivo sempre il nome dei paesi che mi piacerebbe visitare in quell’anno. La Repubblica Dominicana non era tra questi. Cosa mi ha convinto? La possibilità di andare ad Haiti, povera anche prima che il terremoto del 2010 la mettesse al tappeto, affetta da alternanti epidemie di colera, ma dove il vudù è la religione più diffusa. Visto che non sono riuscita ad andare in Benin a gennaio per la grande festa vudù, spero di riuscire a vedere qualcosa ad Haiti. Purtroppo ad Haiti le celebrazioni più grandi cominciano il Venerdì Santo, poco prima del nostro ritorno, quando dovremo già essere in Rep. Dom. per essere sicuri di non perdere il volo (anche perché durante la Settimana Santa la Repubblica si riempirà di turisti statunitensi e sarà un casino girare e trovare da dormire).

Questo viaggio sarà il primo dopo molti anni che faccio accompagnata. Sarà interessante. A tante cose mi sono abituata e non presto quasi più attenzione, scommetto che Luca mi farà notare aspetti che davo per scontati. Sarà come viaggiare con occhi nuovi.

Comprare il biglietto è stata un’impresa. Quando finalmente, dopo settimane di riflessione, abbiamo deciso la destinazione, c’è voluta ulteriore riflessione per scegliere tratta e durata del volo: da Verona per 4 settimane (non c’era un volo più tardi), con aeroporto comodo da raggiuingere, volo poco costoso e di poche ore, o da Milano per 5 o 6 settimane, con due notti in aeroporto e 30 ore di volo? Non so perché, ma quando c’è da scegliere mi vien sempre naturale scegliere l’opzione più difficile. Forse perché mi dico “finché son giovane ne approfitto”. Quattro settimane comunque erano troppo poche. Meglio avere del tempo per poter visitare i due paesi in tranquillità, senza dover correre da un posto all’altro (poi una volta comprato il volo mi son venuti i dubbi di cui sopra, ma vabbè, sono l’eterna indecisa). E poi sono due anni che non vado fuori dall’Europa, se vado devo fare una cosa fatta bene. Hihi, sarà divertente vedere Luca, che il posto più lontano geograficamente e culturalmente che ha visitato è stata la Spagna :).

Dunque, stabilite le 6 settimane, vediamo il volo. Dal 9 Marzo al 21 Aprile. 2 cambi di volo (New York e Atlanta). Non mi piace fare tanti cambi di aerei perché mi sembra più alto il rischio che i bagagli vadano persi per strada, ma vabbè. Facciamo per comprare il biglietto su TUI, 712 euro, ma quando è ora di pagare ci accorgiamo che ci sono 140 euro in più! 35 euro a tratta, a persona, per i pagamenti con carta. Ehhh??? Niente da fare. Non mi piace sta roba. Alla fine sul sito della compagnia Delta a 750 euro troviamo un volo dal 10 al 21 con un solo cambio, a New York, e con un orario tale che ci permetterà di fare un salto a Manhattan. La accendiamo. E inizia l’agitazione.