Gli italiani però che restano in Iran meno di 15 giorni possono fare il visto all’arrivo in aeroporto presentando:
– passaporto valido per almeno altri 6 mesi con due pagine frontali libere e senza timbro di Israele
– 2 fototessera (senza occhiali e senza cappello e senza velo)
– assicurazione sanitaria per il viaggio
– voucher dell’albergo in cui si starà almeno la prima notte o perlomeno nome e numero di telefono dell’albergo prenotato.
Tutto questo a febbraio 2015. Le regole cambiano in continuazione, quindi è meglio controllare con l’ambasciata/consolato prima di partire.
Traffico sciolto per fortuna. In direzione opposta un incidente ha provocato chilometri di coda. Per fortuna non succedeva di qua, sennò si stava a casa.
Fiuuu. Saluto mia mamma che se ne può tornare a casa senza di me, e passo il controllo passaporti e bagaglio a mano.
La mia amica Paola mi spiega che fino a poco tempo fa era richiesto questo pre-visto, ora non più. Quindi cara amica mia del check-in, meglio che fai un update del computer che qua mi hai fatto perdere cinque anni di vita.
Tra l’altro ci aspetta un viaggetto simpatico, come al solito. 3 ore fino a Istanbul, dove nevica (e infatti il volo che viene da là è in ritardo e di conseguenza anche il nostro), 5 ore di attesa in aeroporto a Istanbul, altre due ore di volo e alle 4 del mattino arriviamo. Metti che ci mettiamo anche due ore ad uscire da lì, e un’ora per arrivare in centro a Tehran, che facciamo fino alle 11 quando ci apriranno le porte dell’hotel? Colazione 4 ore? Non ho la minima intenzione di andare in giro per la città con lo zaino in spalla e senza aver dormito la notte.
Comunque vada, la prossima volta che andrò in Iran andrò a Milano e farò perdere una giornata di lavoro a chi viaggerà con me, ma mi farò il visto prima di partire, almeno posso dormire tranquilla.
Come al solito sono agitata e non ho più voglia di partire.
Mi capita sempre, qualche giorno prima della partenza: penso a quanto sto bene a casa, con la mia routine e i miei gatti, e poi ora sta finendo anche l’inverno e le giornate sono più tiepide e più soleggiate, ci sono un sacco di posti qui intorno da andare a vedere e tanti eventi organizzati in questo periodo nei dintorni, etc.
Ma appena salirò sull’aereo e sarà troppo tardi per ripensarci e scoppierà il mal di testa liberatorio, sarò catapultata in versione “discovery” e non vedrò l’ora di mettermi a sgambettare di qua e di là e a far foto e scrivere/descrivere.
2. Non mi hanno ancora confermato l’hotel a Tehran. Normalmente non mi importerebbe più di tanto, ma mi serve il voucher dell’albergo per ottenere il visto in aeroporto.
3. Sarò vestita in maniera adeguata? Camicioni lunghi fino a metà gamba o quasi ne ho, la sciarpa in testa l’ho già provata e mi piace, ma andrà bene?
4. Il programma che ho preparato va bene o ho messo in lista troppe cose? Solo a Isfahan e Shiraz resteremo 2 o 3 notti, negli altri posti si arriva verso mezzogiorno, si va in albergo a mettere giù gli zaini, si va a visitare e la mattina dopo si riparte. Torneremo in Italia che saremo stanchissimi… ma felici! (speriamo). Forse sarebbe meglio saltare un posto o due e concentrarsi sugli altri? Non mi piace andare troppo di corsa. Però vero che stavolta non abbiamo molto tempo…
5. Farò in tempo a preparare tutto domani o è meglio se comincio già ora?
6. Sulla mia carta d’imbarco c’è una bella “M” per Maschio vicino al mio nome: ho sbagliato quando ho prenotato il volo o è il sito di Pegasus che è un po’ tarocco? Sono stata molto attenta durante la prenotazione, m/f e date di nascita, ma è anche vero che ho fatto e disfatto la stessa prenotazione su vari siti e qualcosa potrebbe essermi sfuggito. Avrò problemi a salire sull’aereo?
Ecco. Beh, fra tre giorni sarò a Tehran. E poi abbiamo già deciso che nel peggiore dei casi, se qualcosa non dovesse andare bene e ci rispedissero indietro, potremmo sempre fermarci a Istanbul, non sarebbe per niente male come ripiego…
Ultimi Aggiornamenti: pochi minuti dopo la pubblicazione di questo post, la mia Amica Paola, che lavora per una compagnia aerea, mi ha rassicurata un po’ dicendomi che la foto va bene senza velo e per il mio nuovo genere non importa, mi imbarcano lo stesso. Grazie!!
Iran. Meglio andarci prima che diventi troppo turistica. Già lo è, da un paio di anni a questa parte, da quando la situazione politica si è stabilizzata. Sul sito di Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri non c’è neanche un pallino sull’Iran, il che vuol dire che non ci sono avvertenze particolari; era da tanto che non andavo in un paese senza un bollino 🙂 Ci son bollini per il Regno Unito e la Francia, Belgio e Turchia, per Haiti “si sconsigliano viaggi non determinati da motivi di effettiva necessità ”. Quindi stavolta saremo bravissimi, andremo in un paese in cui “le condizioni generali di sicurezza … sono buone”.
3. 4 settimane si potrebbero fare in Cuba o Messico, ma siamo stati in un paese latino l’anno scorso, ho voglia di cambiare ambiente e cultura
4. l’Iran non costa tantissimo ma non è nemmeno l’Asia; prevedo un 50 euro al giorno, viaggiando economici come al solito; il problema è che lì non si può prelevare (ci sono ATM ma funzionano solo con carte locali), quindi bisogna portare tutto in contanti. Quindi 30 giorni corrispondono a 1.500 euro, 3.000 per due. Preferisco non dovermi portare tutti sti soldi in tasca.
5. così ho la scusa per prendere il treno che da Istanbul porta a Teheran, e vedere l’Iran del nord, in un prossimo viaggio 🙂
6. Luca deve lavorare e ho dovuto faticare molto per convincerlo a partire, due settimane sono meglio di niente
Mi mancherà questo posto. Non siamo proprio in riva al mare, qui da Giordano, ma dal terrazzo dove facciamo colazione si vedono palme e mare e c’è sempre una brezza fresca.
9.12 Siamo sulla strada, ad aspettare il gua-gua per Pedernales. Non si sa quanto dovremo aspettare, passano quando vogliono. Venendo qui mi son ricordata che ieri sera, mentre stavamo andando verso il Comedor per la cena, ci siamo fermati a guardare i bellissimi fiori di una pianta; un cane, abitante di quella casa, è uscito ed ha iniziato a correrci incontro. Per fortuna nel frattempo arriva un ragazzo, che estrae il suo machete e lo fa stridere sull’asfalto, allontanando il cane. Pochi metri dopo il ragazzo incontra i suoi amici e continua a giocare con la sua arma, facendola svolazzare di qua e di là . Spesso hanno un machete con loro, lo usano molto: per aprire un cocco, tagliare una pianta o allontanare i cani…
Verso l’ignoto, dice Luca. Eh sì, i viaggi di questo tipo sono proprio così. Specialmente qui, dove ci sono pochi turisti e anche la guida non ne sa molto.
10.00 Abbiamo dovuto aspettare poco più di mezz’ora. Abbiamo perso un po’ di tempo per mettere gli zaini nel bagagliaio: non ci stanno, quindi lasciano la portiera aperta e la tengono ferma con una corda. Dopo un chilometro ci fermiamo per caricare un tipo che ha due sacchi pieni di spazzole di paglia. Allora giù di nuovo gli zaini, su i due sacchi, che sono grandi il doppio dei nostri zaini, su gli zaini sopra i sacchi, fermare tutto con la corda, tirar giù la portiera, altro giro di corda, la ruota di scorta sulla capotta, e via, si parte.
Ci sono anche dei tavolinetti per giocare a domino qui al Malecon. Ieri sera era buio quando siamo tornati all’Hotelito; dei vecchietti in strada giocavano a domino alla fioca luce di una pila.
Il gua-gua per venire qua era rotto sulla fiancata dov’ero seduta io. Era rotto un giunto o non so che. A un certo punto saliva talmente tanto fumo che ho avvertito l’autista; lui ha fatto spallucce. Risultato: ho il lato sinistro del corpo completamente nero.
Sono in garage dai miei che saluto i gatti. Mi spiace che per alcune settimane dormiranno da soli. Però di giorno si divertiranno un sacco. Si faranno delle gran piste per il giardino.
3. Stiamo via 6 settimane: non sarà troppo tempo e troppo costoso? E mi mancheranno i gatti. Cindy, con i suoi occhioni dolci; Cagliostro col bellissimo pelo lucido.
4. Abbiamo pochissimi giorni per organizzarci: assicurazione di viaggio, pernottamento a Santo Domingo, vaccinazioni (per fortuna Luca ha già l’appuntamento per domani mattina), autorizzazione ESTA per entrare negli Stati Uniti, studiare un pochetto area ed itinerari, preparare i bagagli facendo attenzione a non dimenticare niente…
Questo viaggio sarà il primo dopo molti anni che faccio accompagnata. Sarà interessante. A tante cose mi sono abituata e non presto quasi più attenzione, scommetto che Luca mi farà notare aspetti che davo per scontati. Sarà come viaggiare con occhi nuovi.