Qualche altro aneddoto da Varanasi e Agra
Nov. 8, 2010
Sono in un coffee shop troppo figo. Aria condizionata, poltrone, finestrone e caffè per tutti i gusti. Io ho preso un gelatone con il caffè. Forse non fa tanto bene per la mia pancia ancora instabile (sono ancora a livello boassa) ma ne avevo proprio voglia, ogni tanto bisogna trattarsi bene!
Sono ad Agra, la città del Taj Mahal. L’ho visto solo in lontananza, dal terrazzo del mio albergo, ma è bastato per farmi restare senza fiato! Che bello, erano tantissimi anni che sognavo di venire qui. Finalmente… Andrò a visitarlo domani, all’alba. Con quella luce dev’essere ancora più spettacolare.
Sono partita ieri sera da Varanasi. Ogni volta che lascio una città mi dispiace un sacco. A Varanasi gli ultimi due giorni sono stata con un paio di ragazzini che ho conosciuto lungo i Ghat. Mi hanno portato in giro per la città, a visitare il tempio nepalese con le scene Kamasutra intarsiate sul tetto, a prendere il lassi (yoghurt con ghiaccio) più buono del mondo (dopo quello di Janakpur) e poi volevano andare al cinema, ma siccome avrei dovuto pagare per tutti (€1 a persona) mi son scocciata e non ci sono andata.
La sera ho avuto un 10 minuti in cui non sapevo se mi dovevo preoccupare, mentre mi portavano in giro per il labirinto delle stradine di Varanasi. Eravamo in questi vicoletti minuscoli e bui, con poca gente, e non capivo dove stessimo andando (in cerca di un lassi, in teoria). C’era ancora gente in giro, non eravamo soli, erano appena le 6 di sera, non ero completamente impanicata, pero’… A un certo punto mentre camminavamo mi hanno proposto di concedere loro “10 minuti di felicità”; mmm… beh, mi han fatto più ridere che paura, e quando ho detto che se solo provavano a fare qualcosa avrei tirato fuori il mio coltello e tagliato i loro piselli, si son spaventati davvero e hanno smesso subito. Mi è dispiaciuto un po’ perché uno di questi ragazzi, Pankach, 21 anni, ha un visino veramente carino, se fosse in Italia avrebbe un miliardo di ragazze, peccato sia ridotto a provarci con una che potrebbe essere sua madre.
Poco dopo mentre eravamo di nuovo lungo i Ghat, al sicuro in mezzo alla folla, un altro tipo mi ha chiesto se volevo un “Kamasutra Massage”. How do you do it? “with condoms” è stata la risposta. Prima massaggino, poi olii e poi kamasutra. Con profilattico. Beh, sembrava sapere di cosa stava parlando. Il tutto a €1.6. Ammetto che ci ho pensato per mezzo secondo…
Ho anche ritrovato Mowgli, che ieri pomeriggio mi ha portato a casa sua a conoscere la famiglia. Quando siamo arrivati la madre stava riposando sul letto che usano anche come divano sedia e tavolo, e si è alzata per far posto a noi. Non so perché siamo andati a conoscere la famiglia se poi ci hanno lasciati da soli in quella stanza. Che è la loro unica stanza. Forse voleva solo farmi vedere dove vive. 5 persone vivono in una stanza di 2 metri x 3 che funge da camera, cucina, salotto, lavanderia. In più hanno un terrazzo dove vanno a dormire perché dentro la stanza non ci stanno tutti (è più piccola della mia camera). Sono rimasta sorpresa perché Mowgli non mi sembrava così povero. Mentre eravamo in giro mi ha offerto vari lassi e la colazione e chai di qua e di là (wow, i Red Hot dalle casse!!), anche quando ero disposta ad offrire io. Boh, il padre lavora e quindi un minimo di reddito ce l’hanno. Probabilmente non abbastanza per permettersi una casa più grande, ma sufficiente per godersi qualche lusso ogni tanto. Oppure lo “zio” da cui ho comprato gli olii gli ha dato una commissione talmente buona che mi voleva ripagare… è stato molto gentile comunque (e abbiamo continuato a sentirci su gmail ogni tanto, anche quando sono tornata a casa).
Ho scoperto che mi stanco incredibilmente a stare con la gente tutto il tempo. Per 3 giorni sono stata con Mowgli, con Mowgli Shakti e Pankach e poi un altro giorno con Mowgli solo di nuovo. Dopo qualche ora mi veniva sempre il mal di testa. Troppa tensione per il bisogno di “intrattenere”. Un po’ come quando ci sono i grandi pranzi di famiglia. A un certo punto io ho bisogno di un riposino perché non ce la faccio a parlare e ad ascoltare tutto il tempo. E’ tanto anormale? Sto proprio bene a viaggiare da sola.
Non tutti i morti di Varanasi vengono bruciati lungo il Gange. Le donne incinte, i bambini, i lebbrosi e i morti per un morso di serpente vengono attaccati a una pietra e gettati in fiume. I bambini e le donne incinte perché son puri. I morsi da un serpente perché il serpente è sacro e non si può bruciare il suo veleno (o qualcosa del genere), i lebbrosi perché la lebbra è una punizione divina. Boh. Non mi ritorna molto come spiegazione, comunque questo mi ha detto Mowgli. Ogni tanto qualche corpo torna a galla. Lungo le strade che portano al Manikarnika Ghat, il Ghat principale per gli incenerimenti, si possono vedere processioni di uomini che portano il cadavere verso il fiume. Cantano qualcosa a uno dei loro dei mentre camminano. Solo uomini attendono alla cerimonia. La scusa è che le donne piangono troppo e disturbano. Oppure si buttano nel fuoco pure loro.
Ieri mattina mi sono svegliata alle 5 e ho preso una barchetta lungo il Gange. Bellissimo. Alle 5.30 era ancora buio ma già c’era gente che si lavava e pregava. Si lavano vestiti, gli uomini in mutande, donne completamente vestite, ma hanno ghat separati per maschi e femmine. In mezzo ai rifiuti e alle offerte. E con il fondo pieno di cadaveri solo qualche metro più in là. La sera prima come parte del Diwali la gente portava statue della dea Kali al fiume e le gettava dentro. Avevo visto a Calcutta il quartiere dove fabbricavano un sacco di statue di Kali in paglia e fango e pensavo fossero per i templi, invece ecco a cosa servono. Le famiglie pagano anche 100€ per una statua bella dipinta e adorna, la portano al fiume, la baciano dappertutto, le fanno fare un paio di giri intorno a sé stessa, buttano qualche offerta in fiume (frutta e verdura credo soprattutto, sacchetti di plastica inclusi; un uomo ha buttato una noce di cocco e 3 cucchiaini di acciaio … non sarebbe più utile un coltello per il cocco? Boh) e poi anche la statua. O direttamente vicino alla riva oppure noleggiano una barchetta, vanno in là 10 m e la buttano. Tutti contenti. Si fanno un sacco di foto per immortalare l’evento.
Le donne musulmane ad Agra vanno in giro con il viso completamente coperto, senza neppure spazio per gli occhi. Vedono dove mettere i piedi dallo spiraglio sotto lo scialle che copre il viso. Prima mi son fermata a prendermi un lassi. Il tipo mi ha raccomandato di stare attenta agli uomini di Agra, che non sono tanto bravi. Mi ha raccontato che lui ha 34 anni (sembra mio padre), è sposato con due figli, di 7 e 10 anni. Quando torna a casa la sera dopo il lavoro i ragazzi sono già a letto. La moglie lo ama così tanto che vuole che i figli dormano in una stanza separata, così può averlo tutto per lei. Al ritorno la mogliettina gli serve la cena, poi chiude la porta a chiave, lo spoglia e lo tromba. Lei vorrebbe farlo tutte le sere, perché lo ama tanto. Ma lui non ce ‘a fa, così le ha chiesto di limitarsi ad ogni altra sera. “You’re a very lucky man” gli ho detto io. Dopo il secondo figlio la moglie gli ha fatto sapere che non ne voleva altri, così usano sempre il preservativo. Mi ha lasciato senza parole. Mi ha consigliato di trovarmi un marito presto perché meditazione la mattina e scopata la sera sono gli ingredienti per una vita felice. L’ho ringraziato per le perle di saggezza e con la promessa che stanotte ripenserò a quel che mi ha detto, ho preso commiato. Mentre mi parlava mi chiedevo cosa ci fosse di strano in lui. Sarà un po’ ritardato? O pensa che in occidente si parli delle proprie relazioni sessuali liberamente con estranei? O è uno di quegli sfigati che impongono alle mogli prestazioni settimanali e poi fa finta che sia lei a volere per sentirsi importante? O voleva semplicemente divertirsi alle mie spalle? Mi sa che non lo saprò mai. Beh, very lucky man in ogni caso.