Al Santiago dominicano
29 Marzo 2014
10.06
Luca ed io eravamo già scesi, ma non è questa la nostra fermata, ce ne sono due a Santiago. Comunque ci siamo quasi. Durante il viaggio io non ho resistito e mi sono addormentata, ma Luca dice che venendo qua ha visto fabbriche, allevamenti di bestiame, risaie a volontà e belle case. Il pullman è uno di lusso, che fa le scarpe a Zanconato. Anche i bagni in stazione sono meglio di quelli che si trovano da noi.
17h11 E’ da un’ora che giriamo in cerca di un posto dove mangiare. Alla fine siamo venuti al “Pollo al Carbon”, tanto per cambiare. Siamo stati un paio d’ore in un locale a bere birra e programmare il resto della vacanza. 500$ (quasi 10 euro) per due birre e un pacchetto di sigarette da 10. Cacchio! Vabbè, si sa che sono questi i prezzi nei locali all’occidentale.
Il locale dove siamo ora è una specie di fast food per il pollo; ha pareti gialle e fucsia, tavolini e sedie degli stessi colori. Mi piace! A Santiago non c’è molto da vedere. Il museo folkloristico è chiuso per riparazioni. Da quando siamo arrivati e abbiamo lasciato le valigie in albergo, circa 5 ore fa, abbiamo visto la cattedrale, la fortezza, il parco con la statua costruita da Trujillo (l’ex dittatore) per auto-compiacersi e che ora è un monumento agli eroi.
Abbiamo deciso che domani andiamo a Constanza, un po’ a Sud, in montagna, e poi torneremo a Nord lungo la costa.
E’ grande comunque Santiago. Ce ne siamo accorti quando siamo scesi dall’autobus. Dalla cartina sembrava che l’hotel fosse vicino, invece era dall’altra parte del centro città e abbiamo impiegato un’ora ad arrivarci, con gli zaini e la stanchezza addosso non è stato il massimo. Dalle parti della stazione, cioè appena fuori dal centro, ci sono tantissimi centri commerciali, Mc. Donald’s e grandi banche. Ovunque smartphone, gelati, campi da basket, fioristi con fiori veri. Sembra di stare in Europa.
I Dominicani sono meno scuri di pelle degli Haitiani (alcuni sono anche più chiari di me) e capita che abbiano gli occhi chiari (questi però fanno un po’ paura, non ti aspetti di incontrare persone così).