Viaggio infinito da Darjeeling a Calcutta

22 Ottobre 2010

Mi piace che i treni abbiano dei nomi. Il mio, numero 2344, si chiamava Darjeeling Mail. Bel nome, vero? Son partita ieri mattina alle 10 da Darjeeling, sul Toy Train. 3 ore di noia assoluta! Treno lento da paura. Alla velocità di un uomo in corsa. Anzi, di me in corsa! Un po’ perché passa in mezzo alla gente credo, e un po’ perché in teoria è un treno per godersi il paesaggio? Ma a me faceva solo venire un gran sonno senza tuttavia permettermi di dormire perché fischiava tutto il tempo!

Darjeeling Mail

Sono scesa a Kursong, pranzo con due samosa, cipolle fritte e due altri cosi dolci. Poi jeep fino a Siliguri e rikshò fino a JNP. Sono arrivata a JNP alle 3, il mio treno era alle 8. Così mi son fatta un altro chai tea con dolcetto, ho provato ad andare in bagno (urinatoio = scolo sul pavimento per far scorrere il piscio verso l’uscita, il tutto nel retro di un ristorante, dove tengono la verdura), ma era troppo scivoloso, non riuscivo neanche a stare in equilibrio mentre cercavo di tirarmi giù i pantaloni. C’era un tipo che aggiusta scarpe fuori dalla stazione, così visto che avevo tempo mi sono fermata per incollare gli scarponi. Per la terza volta. Evidentemente hanno bisogno di qualcosa di più che colla.

Mentre i miei scarponi erano impegnati col tipo, io mi son messa a rattoppare i calzini, che avevano ben due buchi su un piede (è che quando si forma un buco sull’alluce cambio piede così non si vede, finché non si forma un nuovo buco, sempre a livello del’alluce, e allora decido di rammendarli).

Oh, un amazing iced coffee è arrivato per me. Peccato non ci sia internet in questo posto, potrei star qui per ore, con questa bella aria condizionata. Dovrò andare in un internet point a incollare sta pagina sul blog.

Tornando alla stazione di JNP… Mentre lavoravo si è formata una folla intorno a me. Sarà che faceva caldo ma non troppo perché pioveva e io stavo al coperto e tirava una brezza fresca… insomma, stavo proprio bene, e quel gruppo di curiosi non mi infastidiva per niente, mi ha anzi fatto ridere, mi ha messo di buon umore; bello che qualcuno provi tutto sto interesse per te!

Mentre aspettavo ho continuato a leggere “Filth”. Comincia ad appassionarmi. Fa sempre mal di pancia, ma son curiosa di vedere come va a finire. Ho preso un piatto di riso con curry al fast food sul binario, e come al solito non sono riuscita a finire il riso. Due ragazzini che spiavano dalla porta sono entrati e l’hanno finito in due manciate. Che tristezza vedere sti bambini affamati che sono costretti a mangiare gli avanzi. Ce n’erano molti in stazione, sono saliti anche sul treno prima che partisse. L’India non è più così povera, possibile che non riescano a fare niente?? Boh.

I miei vicini si son comprati uno spuntino a base di riso soffiato, prezzemolo, cipolla e qualche altra roba che non ho riconosciuto. Frutta secca forse. Poco prima che ci mettessimo tutti a letto è passato un travestito a dare benedizioni, al prezzo di 0.20€. I miei vicini (gli stessi) si son fatti benedire. La mattina è ripassato, con delle altre donne che facevano lo stesso. Ma il viaggio era quasi finito, nessuno più aveva bisogno di benedizioni.

Arrivo a Calcutta

6.40am e già ci sono dei bambini che giocano a cricket fuori dal finestrino.

Siamo arrivati alle 7am a Calcutta (il cui nome indiano è Kolkata), con solo un’ora di ritardo. Non male, considerato che l’australiana è arrivata a Darjeeling su un treno da Varanasi che aveva 17 ore di ritardo! Ancora prima che il treno arrivasse in stazione alcuni tipi sono scesi dal treno e si son messi a camminare sui binari vuoti … normale qua direi.

Beh, uscita dalla stazione mi sono innamorata della città! Ci sono sti taxi giali che mi fanno sentire come se fossi in un film degli anni 40! E gli edifici degradati non fanno che aumentare l’effetto vintage. Ecco, figo.

Kolkata

Ho faticato un po’ a trovare l’albergo, perché la metropolitana non funzionava per qualche motivo, ma tutto ok. Ho una stanza con un sacco di finestre, un bagno che non puzza e con acqua corrente, e un terrazzo dove mi posso lavare i vestiti! Che voglio di più? Perfetto. Ah beh, una tipa stasera mi ha detto che ci sono pulci sui letti, ma vabbé, faranno un po’ prurito, niente di che.

Così ho lavato un po’ di mutande e una maglietta (non ho lavato tutto perché non mi andava di perdere tutta la giornata, farò un po’ anche domani) e sono uscita. Il mio albergo è in Sudder St, dove si trovano tutte le cheap accomodation per turisti. Ho camminato verso nord, sono passata per il BBD Bagh, una specie di laghetto, circondato da begli edifici coloniali, palme e famiglie che vivono sotto un sacco di plastica.

Sono andata ancora un po’ verso nord, con varie pause per prendere fiato e zuccheri (mi son fermata in un ristorante dove un gentiluomo col berretto mi ha aperto la porta e un caffè mi è costato €0.70!! una fortuna, ma aveva l’aria condizionata .. ed ero l’unica cliente, avevo 3 camerieri al mio servizio, che son stati ad osservarmi per tutta la mezz’ora che son stata lì. In un altro ristorante un paio d’ore più tardi erano in 5 tutti per me, unica cliente di nuovo. Mi aspetto il cagotto ad ogni istante perché continuo a bere bibite a base di ghiaccio, che dovrei evitare, ma ho troppo caldo e sete e sti frappè son troppo buoni). Una crépe per pranzo. Più bella che buona sinceramente.

Ancora a nord, e son passata in mezzo a un quartiere specializzato in statue di paglia ricoperte di fango con la forma di una donna con la lingua in fuori, una collana di teste di uomini e un maschietto sotto i piedi. Ho scoperto dopo un poì passando davanti a un tempietto che è una dea. C’era la stessa statua da adorare. Kali mi sa che è. Mi sembra di aver letto da qualche parte che è rimasta vedova ed era tutta incazzosa, boh.

La gente anche qui mi ferma per farsi fare delle foto. A loro o ai loro negozi o ai loro amici. Solo una volta ho chiesto io di poter fare una foto, a un vecchietto che stava stirando col ferro proprio di ferro, che scaldava sul fuoco. Mi ha anche fatto un bellissimo sorriso. Simpatica la gente qui. Solo un tipo finora è stato un po’ maleducato, ma niente di che. Si è passato la lingua sul labbro superiore mentre mi incrociava per strada.

Beh, mi piace qusta città. Ci sono dei palazzi che sarebbero bellissimi se non stessero cadendo a pezzi. E la gente ancora ci vive. La Lonely Planet dice che i proprietari non hanno interesse a ristrutturare perché gli inquilini pagano R1 (= € 0.16) al mese. Peccato. E fa un poì strano il contrasto tra gli altri palazzi coloniali rimessi a nuovo, bellissimi, e la gente che dorme per strada. Che mangia per strada. Che si lava per strada. Che fa la cacca per strada.

Ho scoperto dalla pillola per la malaria che oggi è venerdì. Pensavo fosse giovedì. Quando si viaggia tutti i giorni sono uguali e si perde il conto.

P.S. Sono le 10pm e i marciapiedi son pieni di bimbi nudi, donne e ragazzi che dormono. Oggi pomeriggio son passata davanti ad un albergo di lusso e dalla finestra ho visto indiani pancioni che si rilassavano nella lobby, mica solo stranieri! Sono troppo incazzata! Che facciano pagare un po’ più di tasse a sti pieni di soldi e li distribuiscano, for god’s sake!