17 Maggio 2012

Malpensa,  ore 12.20

Il viaggio è iniziato all’insegna del lusso. Freccia Bianca da Vicenza a Milano. Malpensa Express fino all’aeroporto. E una volta dentro negozi di Nike, Chanel, Armani, gioielli Pandora, Ermenegildo Zegna. Ero abituata a Stansted con i suoi Accessorize e dvd da 3 sterline. Lì sì che compravo qualcosa ogni volta. E quel che è peggio neanche uno Starbucks qui!! Tristezza. Mi son dovuta prendere un acquoso caffè americano a 1.50€ (piuttosto costosa l’acqua calda qua).

Dopo il controllo bagagli mi sono fermata a guardare gli schermi delle partenze. Tel Aviv. Madrid. New York. Moscow. Shanghai. London. Tirana. St. Petersburg. Bilbao. Oslo. Istanbul. Belgrade. Bangkok. Minsk. Sofia. Doha. Riyahd. Casablanca. Sao Paulo. Cairo. Finalmente il mio. Ma c’è un posto dove non mi piacerebbe andare? Mi incanto sempre a leggere le destinazioni dei voli negli aereoporti. E’ come leggere una fabia che posso far finire come voglio io.

Ho in tasca una batteria in avanzato stato di decomposizione. L’ho tolta all’mp3 stamattina e mi son scordata di buttarla. Così me la porterò dietro per l’intero viaggio. Non posso certo lasciare in Tanzania i miei rifiuti italiani!!!

Nello zaino ho trovato anche una pallina che avevo preso per Cagliostro. Mi ero dimenticata di essermela portata dietro per avere sempre qualcosa di lui con me J

Il Cairo, ore 18.30

Il sole splende sopra Il Cairo. Ma solo chi arriva in aereo lo sa. Perché da qui non si vede. La città è avvolta da una nube di … umidità? Inquinamento? Forse solo sabbia. C’è sabbia ovunque. Immagino che i bambini anziché giocare a pallone nei parchi costruiscano castelli in spiaggia. Tra le due corsie di una larga strada anziché la siepe c’è una striscia di sabbia.

In aeroporto un aereo in disuso. Lo tengono per avere dei pezzi di ricambio in caso di bisogno?

Lo stewart  ha versato un po’ del mio succo sui pantaloni del mio vicino. Nessun problema, come se niente fosse. Io mi sono arrangiata con il condimento dell’insalata. Un po’ sui pantaloni  e un bel gocciolone sulla maglietta, bello in vista. Anch’io non mi preoccupo più di tanto. La polvere della Tanzania coprirà le macchie.

Il Cairo, un grande aeroporto internazionale in Africa. Mi piacerebbe stare a guardare la gente che passa, ma è un po’ dispersivo e sembra quasi deserto. Due italiane sono dirette a Nairobi. Dev’essere pieno di italiani il Kenya. Ci devo andare un giorno.

19h30 ed è notte fonda fuori. Siamo allo stesso fuso dell’Italia e più vicini all’equatore. Un signore 4 sedili più in là sta recitando versi del Corano. E’ bello questo aspetto della loro religione, che non si fanno problemi a mettersi a pregare in mezzo alla gente. Spero di non distrarlo dalla sua preghiera con la mia bellezza…