Cima Marana d’inverno

Cima Marana d’inverno

Camminata a

cima marana

in inverno

Ieri, il giorno di Santo Stefano, sono stata a Cima Marana con mio fratello, partendo dal solito sentiero a destra della contrà Gebbani.

C’era un sacco di gente che aveva avuto la nostra stessa idea, la giornata era limpida e calda, troppo calda per dicembre.

Devo dire che ho fatto più fatica del solito. 

Forse perché appesantita dai vestiti invernali e lo zaino (di solito d’estate salgo in pantaloncini e borraccia), o appesantita dal pranzo di Natale del giorno, o semplicemente fuori forma (ormai non faccio più un cavolo di attività fisica). 

Però dai, alla fine abbiamo impiegato il solito tempo (1 ora e 15 minuti circa).

Il sentiero era abbastanza pulito fino alla cava, dopodiché c’era un po’ di neve, molto fango (la neve si stava sciogliendo), un pezzettino un po’ scivoloso, ma niente che non potesse affrontare una 42enne fuori forma.

Certo se ci fosse stata più neve non sarei andata perché non sono né attrezzata né “addestrata”.

Non siamo rimasti molto in cima perché nonostante il sole era fresco lassù, e c’era una arietta che mi ha fatto venire la tosse.

Al ritorno abbiamo incontrato un gruppo di ragazzi che saliva per passare la notte.

Sempre una bella passeggiata Cima Marana.

It’s Going to be Perfect!

vieni con me!

La mia infelice esperienza sui Floating Piers

La mia infelice esperienza sui Floating Piers

La mia esperienza sui “Floating Piers”: attese troppo lunghe che potevano essere evitate.

The Floating Piers è una passerella galleggiante sul Lago d’Iseo, opera dell’artista bulgaro-americano Christo. Consiste in 3 chilometri di polietilene coperto di tessuto giallo che collega Sulzano, un piccolo villaggio sul Lago d’Iseo, a Monte Isola e un’altra piccola isola privata. L’opera è gratuita, aperta al pubblico, e transitabile (a piedi o in passeggino) per due settimane circa, dal 18 giugno al 3 luglio 2016.

floating piers

Peschiera Maraglio su Monte Isola

Io ci sono stata ieri, nel pomeriggio, perché mi era stato detto che è più tranquillo nel pomeriggio e in settimana, rispetto al weekend. Ieri non lo era affatto. Era da impazzire. Dovevamo immaginarlo visto il traffico che abbiamo trovato lungo la strada che porta al lago. Da casa abbiamo impiegato tre ore anziché due.

Non si può entrare in auto a Sulzano, che è un villaggio piccolino e non potrebbe accogliere tutti i visitatori diretti all’opera. Quindi ci sono diverse opzioni per visitarla: guidare o prendere un treno verso un altro paese lungo il lago e da qui prendere un bus navetta, un traghetto o un treno per Sulzano o Monte Isola. Ma nessuna di queste alternative è tranquilla o garantisce la possibilità di arrivare ai Floating Piers; la maggior parte dei traghetti sono prenotati, i bus sono lenti, i treni irregolari. Noi siamo andati a Marone, a nord di Sulzano, perché la maggior parte della gente parte da sud, da Iseo o Brescia, per arrivare a Sulzano. Ciò nonostante, abbiamo aspettato un’ora prima di poter salire su uno dei treni che collegano Marone a Sulzano, perché Sulzano era troppo affollata e il prefetto ha deciso di non fare più entrare nessuno. E il peggio doveva ancora arrivare; una volta a Sulzano abbiamo aspettato quasi tre ore in fila prima di poter accedere ai Floating Piers. Molto bravi i bambini che hanno aspettato pazientemente per tutto quel tempo, hanno dimostrato una calma maggiore di molti adulti.

Mentre eravamo in fila, ho sentito delle persone che venivano da Bologna; erano partiti alle 7 del mattino e arrivati a Brescia gli hanno impedito di prendere il treno per Sulzano; hanno dovuto aspettare un bel po’ di ore prima di poter ripartire.

floating piers

Una Sulzano trafficata e gialla

Siamo finalmente riusciti a mettere piede sui Floating Piers alle 9.30 della sera. E ci siamo potuti rimanere per poco più di dieci minuti perché era tardi e probabilmente l’ultimo treno per Marone era alle 10.20. Dico “probabilmente” perché niente sembra chiaro e sicuro lì. L’orario in bacheca alla stazione di Marone informava che l’ultimo treno per il ritorno era alle 10.20, ma la signora che ci ha venduto i biglietti ha detto che l’ultimo era a mezzanotte. Onde evitare di dover camminare 1 ora e mezza per tornare a Marone, abbiamo deciso di prendere il treno sicuro. Anche perché ci aspettavano altre due ore d’auto per tornare a casa.

E’ stato carino camminare sui Floating Piers, per quanto breve sia stata l’esperienza. Niente di eccezionale comunque; penso che la maggior parte della gente ami l’idea di far parte di qualcosa che è stato pubblicizzato così tanto. E tutti i commenti “esperienza indimenticabile”, “da provare assolutamente”, siano effetto del trascinamento (o effetto-pecora?). A me piaceva l’idea di poter raggiungere l’isola a piedi, quando normalmente si può fare solo su una barca. Mi sarebbe piaciuto potermela godere di più; il programma era di arrivare verso le 5 o massimo alle 6, e camminare un paio d’ore. Ma forse è stato meglio così, perché il mal di mare mi è durato per un paio d’ore.

Floating Piers

10 minutes on the Floating Piers

A cosa è dovuto tutto il successo dei Floating Piers, o perlomeno di tutto questo affollamento? Probabilmente se l’opera fosse lì per due mesi e non due settimane l’affluenza sarebbe stata meno concentrata. Ma allora, perché solo due settimane? E’ perché ha bisogno di molta manutenzione? (doveva essere aperta 24 ore al giorno, invece ora la notte chiudono perché la devono sistemare). O perché sta iniziando la stagione estiva al lago e gli hotel hanno bisogno di calma e di un traffico regolare per i loro clienti? (al momento la zona è off limit quasi sempre). Non lo so.

Comunque, ho appena controllato la videocamera live della piazza del municipio dove ieri ho aspettato due ore, e oggi non c’è per niente fila. Quindi, sono stata particolarmente sfortunata. Vorrei essere andata oggi. Quindi mi fa ancora più rabbia che nessuno mi abbia consigliato di non andarci ieri. Non pretendo che mi chiamassero a casa per dirmi che era affollato. Ma la mattina e anche prima di partire, ho controllato il sito del Floating Piers, dove c’è anche una sezione riservata alle news. L’ultima news risaliva al 25 giugno, e ieri era il 28. Quindi ho immaginato che fosse tutto tranquillo e di poter andare senza problemi. Se fossi stata avvisata non sarei andata e come me molti altri. Magari non quelli che sono partiti alle 7 da casa, ma quelli che vivono abbastanza vicino come me, avrebbero preferito cambiare data.

Ma non è finita qui. Dopo tante ore in fila abbiamo dovuto aspettare anche per prendere il treno per tornare alla macchina. E per andare verso nord ci è anche andata bene, perché abbiamo aspettato “solo” 40 minuti! (il treno era alle 10.40, non alle 10.20 come da orario). La fila per andare verso Iseo o Brescia era lunghissima di nuovo. Perché non hanno organizzato qualche treno in più visto l’affollamento che c’era? Ho avuto l’impressione che l’organizzazione fosse pessima.

Magari non si aspettavano tanta gente, ma avrebbero potuto fare qualcosa per migliorare la situazione. Almeno non far aspettare ancora chi voleva andarsene da questa esperienza irripetibile (perché incredibilmente affascinante o incredibilmente affaticante, decidete voi) che sono i Floating Piers.

Conegliano 1000

Conegliano 1000

Conegliano festeggia mille anni di storia

Conegliano è una città medievale nella provincia di Treviso, in Veneto; quest’anno, 2016, festeggia mille anni di storia.

Conegliano

Via XX Settembre, la strada principale del centro storico di Conegliano

Ho visitato Conegliano domenica scorsa con altri instagrammers. Abbiamo fatto un giro della città e assistito ad una rievocazione storica la sera.

Conegliano

Conegliano

I primi documenti di Conegliano risalgono al 1016. All’inizio c’erano poche case, poi fu eretto un castello, sulla collina, e più tardi crebbe un villaggio attorno al castello, che venne fortificato con delle mura. Nel medioevo Conegliano era un punto importante nel commercio, e molti affreschi sui muri delle case lo testimoniano. Gli affreschi purtroppo hanno subito il degrado dovuto al passare del tempo e l’inquinamento.

Conegliano

Dettagli di Piazza Giovanni Battista Cima

Conegliano era una città murata con due porte, una ancora visibile, mentre l’altra è stata sostituita da due torri moderne; una via centrale collega le due entrate e taglia il villaggio a metà. C’erano 72 torri, di cui solo 2 sono rimaste. Durante il dominio dei veneziani, il doge pensò che fosse più facile controllare la città se non c’erano torri su cui i cittadini potevano rifugiarsi e da cui difendere il borgo; perciò fece abbattere tutte le torri.

Parte del castello è ancora là, sulla collina, con un’ottima vista sulla città. Oggi ospita un bar-ristorante e un bel giardino.

Conegliano

Castello di Conegliano

La piazza principale è dedicata a Giovanni Battista Cima, detto anche Cima da Conegliano, il cittadino più illustre della città. Cima nacque a Conegliano verso il 1460 e divenne un affermato pittore dopo il suo trasferimento a Venezia. Nonostante gli venissero commissionati soprattutto dipinti di santi, Cima spesso usò la sua amata Conegliano come sfondo dei suoi dipinti, che ora sono un’importante testimonianza di com’era la città al tempo.

Da circa 30 anni nel mese di giugno Conegliano organizza un festival di 10 giorni con ambientazione medievale; gli eventi principali del festival sono una cena con allestimenti e piatti tipici del Medioevo, una sfilata in costumi dell’epoca e la “dama vivente”, il gioco della dama in cui le pedine sono delle persone vere su una scacchiera nella piazza principale della città. Noi siamo riusciti a goderci la sfilata, ma sfortunatamente il gioco è stato annullato perché ha iniziato a piovere a dirotto e la pista era anche pericolosa (una sbandieratrice è scivolata durante lo spettacolo). Gli abitanti di Conegliano hanno lavorato per mesi per prepararsi a questa festa, cucendo i vestiti e allenandosi per la sfilata e il gioco; la pioggia è stata una vera guastafeste.

dama castellana

Sfilata in costumi medievali

Al giorno d’oggi Conegliano (con Valdobbiadene) è il centro della produzione del Prosecco, il vino frizzante che ha ottenuto fama mondiale. Spade e ponti levatoi hanno lasciato il posto a vigneti e botti.

Altre foto di Conegliano sulla mia pagina Facebook:
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Vinnatur a Villa Favorita

Vinnatur a Villa Favorita

Nota: questo è un post del 2016. Quest’anno, 2022, il Vinnatur torna live alla Margraff di Gambellara, dal 9 al 11 Aprile. Un evento sicuramente interessante, in una location altrettanto bella.

Lo scorso weekend (Aprile 9-11 2016) circa 150 produttori di vino naturale hanno riempito le sale di Villa Favorita, nella campagna vicentina, in occasione dell’evento organizzato da VinNatur. VinNatur è un’associazione nata nel 2006 che ogni anno, in corrispondenza con il VinItaly, la famosa esposizione di vini di Verona che si svolge all’incirca nello stesso periodo (10-13 Aprile nel 2016), dà la possibilitò ai propri associati di presentare i loro prodotti.

vinnatur villa favorita
Villa Favorita

I vini presentati al VinNatur sono il più naturali possibile. L’intervento è minimo, sia sulla terra, sull’uva e sul vino, non si usano additivi chimici né pesticidi (potete trovare ulteriori informazioni sul sito web di VinNatur).

Vinnatur Villa Favorita
Il giardino di Villa Favorita

Dal mio punto di vista, quel che rende VinNatur così speciale è che l’evento ha luogo in una bella villa antica, Villa da Porto, anche detta “La Favorita“. La villa fu costruita tra il 1714 e il 1715 per Giovanni Battista da Porto, su un progetto dell’architetto Francesco Muttoni.

vinnatur villa favorita
Wine tasting con classe, al primo piano di Villa Favorita

Il wine tasting è all’interno della villa; il primo piano esibisce tuttora alcuni affreschi, e dà un’idea dell’opulenza della villa ai tempi d’oro; il piano terra è più rustico, sembra una cantina con arcate. Alcuni produttori hanno portato anche dei pezzi del terreno su cui sorgono i loro vigneti; piuttosto interessante.

All’esterno c’è un bel giardino, dove è stato sistemato un tendone dove venivano serviti cibo, birra e musica live. Fortunatamente il tempo è sempre stato sereno e molte persone si sono sedute sull’erba a gustare vino e cibo, a mo’ di picnic.

vinnatur villa favorita
La “cantina” di Villa Favorita

Di fianco all’edificio principale ci sono due barchesse, gli edifici rurali che venivano usati come stalle e abitazioni per i contadini e le loro famiglie. Al giorno d’oggi le barchesse hanno spesso più fascino dell’abitazione principale.

vinnatur villa favorita
Villa Favorita: la “barchessa”

Normalmente Villa Favorita è chiusa al pubblico, può essere solo affittata per matrimoni ed eventi; quindi il VinNatur è un’ottima opportunità non solo per provare del vino naturale, ma anche per visitare questo piccolo gioiello.

Il mercato settimanale

Il mercato settimanale

Recentemente ho ri-scoperto il piacere di andare al mercato settimanale.

Qua ad Arzignano l’appuntamento è ogni martedì mattina. Ricordo che da studente amavo andare al mercato nei giorni di vacanza; era un’occasione per vedere i miei amici che frequentavano scuole diverse. Quando mi sono diplomata ho perso interesse nel mercato, anche perché studiavo a Bologna e più tardi lavoravo.

artichokes at the market italy

Tardo inverno al mercato: carciofi

Ho sempre considerato il mercato un posto per studenti o casalinghe, ma da qualche mese ho scoperto che è un ambiente interessante per le mie esplorazioni della “local life” in un paese di provincia. Penso sia stata la mia passione per la fotografia a farmi nascere nuovi interessi; la fotografia mi fa guardare il mio paesino Arzignano con occhi diversi: apprezzo di più le vecchie case, le stradine, le piccole piazze, persino i lampioni, e gli eventi che vi hanno luogo. Mercato compreso.

Lavoro da casa, quindi fare una passeggiata al mercato ? diventata una scusa per fare un po’ di movimento e vedere qualcosa di diverso dallo schermo del mio computer. E’ iniziato come una scusa ed è diventato una necessità.

market italy

Fiori al mercato

Il mercato come uno shopping diverso

Al mercato puoi trovare tutto quello che ti serve: dagli utensili per la cucina ai congegni elettrici, dagli economici vestiti cinesi alle magliette firmate della scorsa stagione; ma i miei banchi preferiti sono quelli degli alimentari e dei fiori. La cura con cui vengono esposti i carciofi, il profumo invitante del pesce appena fritto, il formaggio proveniente dalle vicine montagne, i fiori colorati: adoro camminare tra le bancarelle e osservarne i prodotti e la gente.

market italy

Verdure al mercato

La gente. Il mercato settimanale è soprattutto la sua gente. Sì, perché andare al mercato è un’esperienza completamente diversa dal fare compere al supermercato o in un grosso centro. Non devi camminare a lungo tra le corsie per trovare l’adattatore di cui hai bisogno; puoi chiedere alla signora quale pentola è più adatta per il tuo ossobuco o quale pianta vive bene sul terrazzo; non prendi il cavolfiore da un cesto o la mozzarella dal frigo, ma vieni aiutato con un sorriso da una persona che stava aspettando proprio te.

Il mercato come Occasione d’Incontro

Arzignano non è un paese particolarmente vivace, ma ogni martedì mattina rinasce: è difficile trovare parcheggio, devi aspettare un po’ più a lungo per il tuo cappuccino e con fatica trovi un posto a sedere al bar; c’è un continuo sottofondo di chiacchiericcio e musica e azione.

I pensionati incontrano i loro amici al mercato anziché al bar dove giocano a carte; le casalinghe si raccontano gli ultimi gossip tra una lattuga e un mazzo di fiori freschi; le badanti dell’Est Europa portano i loro pazienti al mercato e con l’occasione scambiano due chiacchiere con i loro connazionali; donne indiane si godono una passeggiata al sole e ne approfittano per comprare qualche vestito per i bambini.

market italy

Amici al mercato

Il martedì mattina ad Arzignano non c’è segregazione, non si vedono ghaniani su una panchina e arzignanesi al bar a bere spritz aperol. Per una volta, siamo tutti mescolati a goderci un momento di distrazione e convivialità.

Potete seguire i miei appuntamenti settimanali al mercato su Instagram: martedialmercato .

Altre foto dal mercato:

Nonni

Nonni

Questo doveva essere un blog in cui parlo dei miei viaggi, ma stamattina sono stata a trovare i miei nonni, e non riesco a togliermeli dalla mente.

Nonni

Li ho spiati dalla finestra della loro cucina. La nonna stava leggendo il giornale con i suoi occhiali da lettura più una lente di ingrandimento. Il nonno ha impiegato circa 5 minuti a rimettere il fazzoletto nella tasca dei pantaloni.

Hanno entrambi perso maggior parte della vista e dell’udito; i loro movimenti sono lenti, come quelli di un neonato, e allo stesso modo suscitano tenerezza e compassione.

Ricordo che da bambina venivo a nascondermi qui nel pomeriggio, perché la mamma non mi permetteva di guardare il mio cartone preferito; allora la nonna mi preparava il tè, dolcissimo, con i biscotti; non ho più fatto merende buone così.

Mi mancano la forza del nonno e la parlantina della nonna. Ora tocca a me restituire almeno in parte l’amore e la protezione che ho ricevuto da piccola.