26 Settembre 2010

Domattina allora in teoria partiamo per l’Annapurna Sanctuary. Dico in teoria, perché stamattina mi son slogata leggermente una caviglia, facendo uno scalino con la testa per aria.

Abbiamo dovuto pagare euro 20 di entrata al parco più 15 di “permesso” per camminare??? cos’è sta roba? già mi tocca fare la fatica e mi tocca anche pagare?? Boh. Comunque non c’ho voglia per niente. C’è un monticello carino qui a Pokhara, da cui si vedono bene i monti, ma è a un paio d’ore di cammino dal centro. Non ci sono andata. E mi aspettano tra i 10 e i 12 giorni di trekking, 6 ore al giorno… Non so perché lo faccio. Anzi, lo so. E’ che non si può venire in Nepal e non fare trekking. Sarebbe come andare in Italia e non mangiare la pizza. Vabbè. In teoria il paesaggio è così spettacolare che ti passa la stanchezza. Speriamo …. (nota dal 2024: dopo esserci stata posso confermare che è un’esperienza magnifica, probabilmente la più bella della mia vita, e ancora oggi dopo 14 anni la ricordo con nostalgia).

Mi son anche comprata un sacco a pelo. Non so perché l’ho comprato. Ne avevo bisogno, perché quello che ho a casa è un po’ inutile, ma potevo semplicemente noleggiarlo, visto che non c’ho posto nello zaino. Non so dove lo metterò. Per il trekking mi porto lo zainetto piccolo, meglio portare poco peso, ma poi quando torno e devo ricaricarmi tutto in spalle, dovrò buttare una maglia per far posto al sacco a pelo. Vabbè. Vedremo.

Sento un odore strano. Di bruciato. Non sono sicura se viene dalla cucina o dalla presa a cui è collegato il mio computer …
Mi sto bevendo un tè nepalese. Non male, ma preferisco lo “sweet tea” del Tibet. Non il yak butter milk tea, quello è abbastanza vomitevole, ma lo sweet tea, quello sì che è buono. Ok. Informo l’ambasciata italiana in Kathmandu del mio itinerario.
A presto.

PS. ho scoperto che non c’è un’ambasciata italiana in Nepal. Ho avvisato l’ambasciata in India. Notte.

Post precedente: Pokhara.

Prossima fermata: Annapurna.